Siamo ripartiti.
Lo abbiamo desiderato, sperato e atteso e nel frattempo ci siamo trasformati in insegnanti, cuochi, atleti e #Smartworker.
Non siamo stati in prima linea per consegnare alimenti o per assistere le persone ma abbiamo lasciato libere le strade, abbiamo inventato strumenti che potessero aiutare medici e sanitari.
Ci domandiamo se nulla sarà mai come prima e la risposta dipende solo da noi e dalle scelte che continueremo a fare. In fondo con un pc, una connessione, un accesso sicuro ai dati, una Intranet aziendale e uno strumento di collaborazione abbiamo continuato a produrre con responsabilità e raggiungendo quel work life balance tanto sognato pre-covid.
La tecnologia è stata una grande protagonista, ha conquistato la visibilità e riconoscibilità che gli spettava, ma ha dimostrato che non può sostituirsi al dialogo e allo stare insieme.
Immaginare un futuro fatto solo di compleanni virtuali e di messaggi vocali era la deriva spaventosa pre-covid, ora abbiamo capito che possiamo sostituire solo una parte della nostra vita con la tecnologia.
“Le aziende hanno accelerato il processo di digitalizzazione, ma non la loro cultura.”
L’HR vede rivoluzionare il suo ruolo molto rapidamente, quello che poteva accadere nel giro di pochi anni, è accaduto in una manciata di settimane e continua a rappresentare l’agente del cambiamento. Il suo ruolo resta il pilastro nel guidare la diffusione dello smart working in azienda e, soprattutto, nello sviluppo di una nuova cultura manageriale basata sulla responsabilizzazione, valutazione e delega.
Stabilire oggi quali sono i giorni, i turni per far rientrare le persone in aziende tecnologizzate riporta gli HR indietro nel tempo, in cui erano impegnati e dedicati ad attività amministrative del personale improduttive e che si focalizzano solo sull’aspetto economico della relazione impresa-persona.
Queste attività possono essere semplificate attraverso un buon uso della tecnologia per dare modo ai responsabili e agli addetti Risorse Umane di dedicarsi ad altro, come la trasformazione degli Smartworker di oggi in risorse ad elevata maturità professionale, con una capacità organizzativa complessa e ottime capacità relazionali.
A quel punto potrebbero non servire più palazzi e sedi di cemento, turnazioni e traffico, ma spazi verdi o aree di coworking per incontrarsi e ridare alla natura quello che abbiamo tolto e finalmente potremmo dire non è più come prima.
Ma attenzione, la trasformazione non può essere solo tecnologica, è necessario essere affiancati da un partner tecnologico che sappia di processi.
Un partner tecnologico che sappia di formazione.
Un partner tecnologico con cui condividere l’obiettivo del passaggio dal telelavoro allo smart working
Qui le nostre BEST PRACTICE per uno SMART WORKING ottimale
Leave a Comment